Laboratorio di Quartiere: sentirsi utili ... la migliore medicina! è un progetto svolto da Associazione Il Leccio nel 2013 e sostenuto da CELIVO con un contributo di euro 4.708,78=.
Il Leccio ha proposto questo valido progetto mirato a far nascere la consapevolezza che aiutare vuol dire aiutarsi a migliorare, in un tessuto sociale, come quello presente in quel periodo nel nostro microsistema di quartiere, che aveva bisogno di un supporto per affrontare la vita di tutti i giorni.
Breve sintesi del progetto: incoraggiare giovani disoccupati che tirano a campare e non hanno la possibilità di usufruire di corsi di aggiornamento che permettano apprendimento di abilità spendibili nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana, e persone pensionate che hanno a disposizione competenze artigianali da passare alle nuove generazioni che, a loro volta, possono offrire compagnia e supporto nelle cose quotidiane.
Obiettivi del progetto:
Allargare il numero di volontari in grado di mettere a disposizione tempo e competenze.
Offrire servizi gratuiti: per gli anziani, un punto di incontro per scambiare e ricevere
informazioni; per i giovani, uno spazio che offra loro opportunità di confronto e di
orizzonti, al di là del solito muretto; per tutte le età, stare insieme in modo utile ecostruttivo.
Interiorizzare negli abitanti un nuovo modo di rapportarsi con il territorio, dove
spesso il degrado à visibile (erbacce, aree pubbliche e private sporche e sovente
oggetto di atti di vandalismo), ma che può essere recuperato se le persone hanno
la opportunità di sperimentare che rispettare se stessi equivale a rispettare gli altri,
che tenere alle proprie cose vuol dire avere rispetto di quelle degli altri e che, se
aiuti, sarai aiutato.
Offrire ad alcuni soggetti, già da noi individuati nel quartiere e che frequentano il
laboratorio, la possibilità di avere un piccolo aiuto economico, retribuendoli come
prestazioni occasionali a ritenuta di acconto, utilizzando le loro capacità (immigrati
come conduttori madrelingua per i laboratori di lingue straniere; persone seguite dal
distretto sociale che, prima del tracollo delle vite, operavano nel mondo della cultura).
Queste sono state le azioni del progetto:
1. Biblioteca di Quartiere - hanno fatto parte delle attività della Biblioteca i
cineforum, gli incontri a tema e i circoli di studio, strumenti ritenuti molto
importanti per stimolare riflessione e buone pratiche su diversi argomenti
(dipendenze, genitorialità, migrazioni, legalità, ambiente, ecc.).
2. Laboratori didattici e artistici - i laboratori sono sempre una ricchezza
di scambi di saperi; non à stato necessario essere dei docenti per condurli, ma voler
mettere al servizio degli altri un proprio, anche piccolo “sapere”. In questo modo ci si sente utili, si esce dall isolamento, si vive una gratificazione (anche per soggetti in difficoltà). Naturalmente sono stati proposti a partecipazione gratuita e si è trattato di laboratori di lingue straniere, di informatica, culturali, manuali (patchwork, tombolo,
riciclaggio artistico, cucito, sbalzo su rame), e tutti quelli che i volontari
hanno voluto proporre. Compito della associazione è stato quello di dettare le linee
guida di apertura e massima accoglienza di tutte le persone che si sono avvicinate al
Laboratorio di Quartiere, per creare un tessuto sociale di solidarietà e auto-aiuto.
3. Laboratorio teatrale giovani - una attività accattivante per la preparazione di un
musical, nel quale sono stati coinvolti ragazze e ragazzi del quartiere in una
esperienza altamente formativa: mettersi in gioco divertendosi e accrescendo la
propria autostima; valorizzare i talenti e le inclinazioni personali; migliorare i
rapporti interpersonali sviluppando l'accoglienza verso l'altro, creando un gruppo
allargato basato sulla fiducia, la comprensione e la corresponsabilità.
4. Sportello informativo e accesso internet assistito - in una società che va verso la
informatizzazione dei servizi, si à offerto, al Laboratorio di Quartiere, un valido
supporto a persone anziane o non dotate di computer (e sono molte nella zona degli
edifici popolari) per ottenere informazioni, scaricare moduli, stampare pratiche;
esperti volontari si sono alternati, in orari fissi di apertura, a questo sportello dotato di
computer, collegamento internet e stampanti.
Il lavoro svolto da sempre dalla Associazione Il Leccio con il Laboratorio di Quartiere, anche oltre questo progetto, pur non avendo una connotazione medica o legale riparatoria su casi conclamati, offre una importante prevenzione attraverso la partecipazione ed il confronto; conoscere sé stessi, i propri vicini di casa, frequentare persone di generazioni e culture diverse dalla propria, offrire il proprio tempo per gli altri, sono una ottima medicina per prevenire atteggiamenti di intolleranza, di diffidenza, di isolamento, che non fanno certo bene alla salute!!
Invece “il volontariato è una soluzione ideale per il proprio benessere e per quello di chi ci circonda, aiuta a prevenire stati di insensibilità personale e di sfilacciamento sociale: contrasta efficacemente fenomeni di irresponsabilità e indifferenza.” (liberamente tratto dal gadget diffuso da Celivo per il “2011 anno europeo del volontariato”).
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