Ringraziamenti:
Il Direttivo dell’Associazione Il Leccio ringrazia i collezionisti che hanno contribuito al successo di questa manifestazione trasferendo sulla passerella
di Sant’Eusebio i loro preziosi motocicli storici e ringrazia gli esperti Franceschini e Bonadonna che li hanno presentati al pubblico. Un ringraziamento
particolare al Circolo Sertoli e alla Associazione Ruote del Passato per il contributo nel coinvolgimento dei collezionisti.
Grazie alla Parrocchia di Sant’Eusebio e al locale Circolo ARCI che hanno fornito attrezzature e servizi ai partecipanti, e grazie infine allo staff di
volontari del Leccio che, oltre ad organizzare la manifestazione, ne hanno gestito puntualmente i vari aspetti esecutivi con gradimento di partecipanti
e pubblico.
Grazie infine al Municipio IV e Comune di Genova per il patrocinio e l’uso di spazi pubblici che ci hanno accordato.
Il Leccio Salvatore Alberti
MOTOMITO 2017
Visto dal lato del gazebo dell’organizzazione, il pubblico appare un insieme anonimo concentrato nella valutazione di ogni moto presentata in passerella.
Tra il nostro pubblico di Domenica mattina 17 settembre, oltre ad entusiasti possessori di moto d’epoca, erano in realtà mescolati tra il pubblico
personaggi mitici del mondo a due ruote d’antan: corridori e meccanici motociclisti.
Era presente il mitico "Pierin" meccanico ineguagliabile di MotoGuzzi in Sestri, oggi a riposo in quanto ha abbondantemente superato gli 80; c’era
anche Angelo Navacchi superbo meccanico di MotoGuzzi d’epoca (ancora in piena attività in via Piantelli); in prima fila sedeva il mitico Chiappini,
corridore motociclista degli anni '60: commovente è stato l’incontro e l’abbraccio con l’altro corridore ultraottantenne Ausiello (per gli addetti solo "Ugo",
che assieme a Chiappini ha infiammato il pubblico appostato sulle curve delle gare in salita o dietro le balle di paglia degli spericolati circuiti di quel tempo)
che ha portato in passerella la sua Guzzi Falcone Sport conservata nello stato dei tempi nei quali correva (una moto di incredibile fascino meritevole del podio):
entrambi questi corridori si sono confrontati nella gara in salita "Doria – Creto" col grande campione genovese Giovanni Burlando vincitore negli anni '60 di numerosi campionati.
Il parterre di MotoMito era quindi di assoluto rispetto, segno che il normale pubblico e gli addetti ai lavori hanno risposto con grande interesse a questa manifestazione di carattere culturale organizzata dal Leccio.
Il Leccio Giuseppe Macchioni
Una Frera 500 del 1920 eletta MOTOMITO 2017.
Domenica 17 settembre 2017, sulla piazza della chiesa di Sant’Eusebio sovrastata dalla millenaria torre campanaria, si sono dati battaglia 22 capolavori della meccanica e del design motociclistico italiano del secolo scorso.
Il concorso per moto d’epoca ultraquarantenni, ha vivacizzato il paesino di Sant’Eusebio sin dal primo mattino, con le musiche più popolari nei vari decenni del '900 ed il rombo delle moto in arrivo per competere.
Il pubblico si è aggirato sbalordito tra questi gioielli del passato tirati a lucido per l’occasione, posti dai proprietari su un lato della piazza in attesa di sfilare in passerella.
Concluse le operazioni di registrazione e numerazione delle moto, alle 11 è iniziata la presentazione al pubblico di ogni singolo motociclo da parte di qualificati esperti del settore (Antonio Franceschini commissario tecnico di Ruote d’Epoca Riviera dei Fiori e Franco Bonadonna autore di libri sul motorismo d’epoca).
Ai richiami tecnici e storici degli esperti si è aggiunta l’intervista ai proprietari che hanno richiamato la storia familiare e della loro moto con la quale molti convivino da decenni. A questo si è aggiunto l’apporto degli organizzatori che hanno ricordato al pubblico il contesto storico-sociale coevo ad ogni moto presentata.
Dettagli tecnici, inquadramento storico, ricordi personali e sottofondo musicale d’epoca hanno fornito al pubblico elementi di valutazione e suggestioni in base ai quali ha assegnato il punteggio ad ogni moto.
Si è iniziato con le moto più giovani (si fa per dire, in quanto la più recente ha comunque più di 40 anni) più rappresentative degli anni '70 proseguendo l’escursus a ritroso attraverso gli anni dello sviluppo del Paese (anni '60), della ripresa post bellica (anni '50), del periodo bellico (moto militari), fino al pionierismo motociclistico degli anni '30 e '20.
Una meravigliosa Vespa ha ricordato al pubblico il periodo nel quale gli italiani potevano solo permettersi nel fine settimana la visione di un film in sale dove il proiettore sciabolava le immagini in bianco e nero perforando il fumo delle sigarette. Una Vespa "faro basso" del '53 apparve nel film
Vacanze Romane dove Audrey Hepburn e Gregory Peck scorazzano per la capitale in sella a questo mitico scooter Piaggio divenuto (grazie anche a questo film) una icona mondiale della moto "made in Italy"
Una motoleggera Guzzi (un Cardellino), ha ricordato l’entusiasmo e la passione degli italiani per le motoleggere della Guzzi prodotte nel dopoguerra (Guzzino e Cardellino che già costituivano uno status simbol) tanto da dare vita al più grande raduno di tutti i tempi (12660 "guzzini" arrivarono a Mandello del Lario il 5 giugno 1949 da tutta Italia oltrechè da Spagna, Francia, Austria, Svizzera e persino Argentina).
Il periodo bellico è stato ricordato dai pochi modelli di moto civili (Bianchi, Guzzi) realizzati per conversione dai modelli militari.
Il tuffo all’indietro nel tempo ha portato il pubblico nel periodo del "Ventennio". Una Bianchi "Freccia d’Oro" ha fornito lo spunto per ricordare al pubblico come con tale moto Mussolini era uso mostrarsi per le vie di Roma; la moto portava la improbabile targa ROMA 1 (a significare: Primo motociclista d’Italia).
E ancora indietro nel tempo, quando l’italiano medio poteva solo sognare una motocicletta e i suoi idoli erano i primi campioni motociclisti degli anni '20: una MotoGuzzi "sport 13" del 1924 ci ha fatto rivivere con nostalgia tutto il fascino di quel periodo.
E indietro ancora, verso l’inizio del secolo scorso, quando uno strano biciclo a motore percorreva le strade della nostra Genova con targa GE 9 illuminando la strada con fanale a gas (acetilene autoprodotta da un serbatoietto di carburo). La avevamo rintracciata presso un collezionista e la abbiamo presentata in chiusura del concorso tra la meraviglia di un pubblico già coinvolto dai brani musicali di inizio secolo.
Insomma, meteo clemente, brani musicali coinvolgenti e moto di qualità eccelsa (autentici pezzi da museo) hanno regalato a Sant’Fusebio e al pubblico genovese una giornata indimenticabile e della quale si parlerà ancora a lungo a dimostrazione di cosa si può ottenere col volontariato, con l’entusiasmo, con l’amore per la cultura e la valorizzazione del patrimonio storico (le moto d’epoca in questo caso).
Che il pubblico (costituito anche da moltissimi giovani) abbia compreso appieno la valenza culturale ed estetica della manifestazione, è dimostrato dall’esito delle votazioni. Malgrado la scintillante attrattività (ed agressività) delle moto più recenti, il pubblico ha compreso il valore estetico e lo sforzo pionieristico racchiuso nella tecnologia delle moto del periodo del "modernismo" e ha decretato la vittoria della Frera 500 del 1920 targata GE 9 (seconda classificata una MotoGuzzi Sport 13 del 1924; terza classificata una Piaggio Ape del 1955).
Buona la prima! E dunque………arrivederci al 2018!
Alcuni commenti/motivazioni del pubblico:
Bella ben conservata, Un mito della Guzzi, Stupenda, Mi ha ricordato il mio 50, Eccezzionale, Stupenda ben conservata, Mito - tenuta eccellente - emozionante,
Bella moto famosa e popolare, Antica e perfetta, Eccellente e particolare, Perfetta strappa cuore, Favolosa storica, Unica motocross, Rara, La mia prima moto,
La moto del mio calzolaio, Moto dei preti, Simpatico il proprietario, Rara e pregiata, Grande industria Italiana, Prima trasgressione, Bello il ritorno emotivo,
Lo sport di un tempo lontano, Bella moto e buon marchio, La moto del suocero, Vecchia signora, Non amo le moto militari ma moto simpatica, Curioso il doppio manubrio,
Emozione allo stato puro, Per nostalgia, Bello anche il casco, Colpisce la ruota traversale, Originale la lattina dell'olio, La ruota di traverso colpisce.