PERCHE' QUESTO PROGETTO . . . IN PERIFERIA . . .
Le iniziative cosiddette "interculturali", di conoscenza e valorizzazione delle culture delle persone
immigrate e delle associazioni di migranti, sono sempre state promosse in maniera esemplare, anche dalle
Amministrazioni pubbliche, nel centro città di Genova; ma, a
nostro avviso, è nella vita quotidiana, specie delle periferie, che occorre creare delle opportunità di
incontro e partecipazione tra i cittadini italiani ed immigrati di altre nazionalità, per contrastare
pregiudizi e diffidenza.
La realizzazione del progetto 2014/2015 "I nostri vicini che vengono da lontano", sostenuto dal Fondo per il Volontariato del Ministero delle Politiche Sociali con un contributo di euro 9.214,48, ha messo in moto azioni che, incoraggiando la reciproca conoscenza, l'auto-mutuo aiuto e la solidarietà, hanno cercato di contrastare le discriminazioni e di prevenire l'esasperazione di eventuali tensioni.
Nel nostro quartiere, l'arrivo di famiglie di immigrati è avvenuto in
maniera graduale nella zona delle abitazioni di edilizia popolare (dove risiede la nostra sede
operativa del "Laboratorio di Quartiere") e proprio per questo motivo abbiamo ritenuto fosse il momento
giusto per intraprendere delle iniziative che facessero conoscere fra loro le persone, mettendole
insieme in attività utili e costruttive che servano a rafforzare le identità, a capire quanto arricchisce
conoscere le culture 'altre' e a non sentirsi perciò privati di qualcosa (per gli italiani) dall'arrivo di
nuove nazionalità.
Nella sede del "Laboratorio", i volontari hanno elaborato, insieme agli abitanti che già partecipavano alle
attività e agli immigrati, varie forme di iniziative che sono state poi presentate a tutto il quartiere negli stessi
locali, ma anche a scuola, nelle sedi degli altri gruppi e associazioni, e in occasione delle consuete
feste all'aperto in piazza nella bella stagione, in questo caso con condivisione di piatti tipici, di
danze, di musiche, ecc. delle diverse culture, con la conseguente comprensione e attenzione alle esigenze di tutti, nonchè
curiosità ed interesse sui perchè di certe tradizioni, che siano religiose e/o culturali.
Oltre alla ovvia accoglienza dei nuovi arrivati nei laboratori sempre attivi di inglese, informatica,
biblioteca, manualità, ecc., si sono organizzati:
incontri a tema, preparati con gli abitanti provenienti dai diversi Paesi, di presentazione del
proprio Paese al quartiere, attraverso proiezione di foto, video, letture, testimonianze sulla
propria esperienza di emigrazione, ecc.
(1 appuntamento Nigeria);
(2 appuntamento Brasile);
(3 appuntamento Perù);
(4 appuntamento Marocco)
incontri a tema di conoscenza delle diverse religioni presenti nella comunità del territorio,
portando l'attenzione sulla "regola aurea", per tutti i credenti, che per essere fedeli al
messaggio più profondo delle loro Scritture, devono anche essere operatori di pace e di
convivenza pacifica (1 appuntamento 21 aprile 2015, scarica calendario completo quattro incontri);
corso di italiano per stranieri (appuntamento 14 gennaio 2015, scarica volantino);
sportello informativo, per indirizzare gli immigrati ai vari servizi cittadini a loro dedicati e per iscrizioni alle attività del progetto (il mercoledì dalle 09.00 alle 11.00);
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laboratorio multimediale per i giovani (italiani e stranieri dai 12 ai 14 anni) per la costruzione di un video
finalizzato a rappresentare, con il supporto di un esperto
di video-montaggi, la tematica delle migrazioni all'interno della vita del quartiere (appuntamento 16 gennaio 2015, scarica volantino);
- rassegna di poesia multilingue (consegna opere entro 20 aprile 2015, scarica regolamento);
laboratorio teatrale e musicale giovani (italiani e stranieri dai 15 ai 25 anni), che rappresenti l'esperienza della convivenza a scuola con le sue problematiche, ma anche con la ricchezza educativa del confronto (scarica pieghevole completo appuntamenti) (locandine spettacolo "Barricati");
momenti di condivisione in occasione di feste del quartiere.
Il progetto ha permesso di migliorare la convivenza fra le diverse realtà del
quartiere, attraverso la comprensione del principale, importante, comune desiderio, presente in tutti,
di migliorare la qualità della propria vita, dei propri familiari, della comunità in cui si vive;
riconoscendosi nell'altro in questo desiderio e ricordando le emigrazioni che anche gli italiani hanno
messo in pratica (anche solo interne dal sud al nord) per raggiungere questo obiettivo.
Gli abitanti hanno iniziato perciò a vedersi reciprocamente con occhi diversi, senza il velo di pregiudizi e discriminazioni, in
spirito di solidarietà e lavorando insieme per un quartiere ricco di opportunità, che tutti
potevano contribuire a migliorare, apportando le proprie risorse, nel rispetto delle proprie e altrui
differenze.
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